Quando nel dicembre del 2006 è stata costituita la Gadco, siamo partite da zero. Eravamo in nove sulla carta, ma un po’ di meno nella realtà. Cinque anni fa il nostro patrimonio consisteva solo nel logo della Gadco regionale.
Oggi abbiamo le nostre locandine, degli opuscoli informativi, le tessere, un sito internet, un archivio, siamo nella rete di “faredelbene.net”, la Gadco, nell’ambito dell’associazionismo e della donazione del sangue cordonale ha una sua identità, ma soprattutto stiamo diventando un punto di riferimento per chi vuole donare.
Il nostro sito è visitato e siamo anche contattate, telefonicamente o tramite email, dalle gestanti che vogliono maggiori informazioni. La brevissima cronistoria della Gadco non può che iniziare con un ringraziamento all’Avis provinciale di Catanzaro che ha accolto con entusiasmo la costituzione della Gadco e non ci ha mai negato il suo sostegno, essenziale per la nostra crescita. Quando abbiamo iniziato il nostro cammino, ci siamo rese conto di trovarci in un mondo su cui in realtà, avevamo poche nozioni, il nostro primo obiettivo è stato quindi: conoscere.
A questo scopo, siamo andate a Reggio Calabria, per incontrare gli operatori della Banca cordonale, volevamo comprenderne il funzionamento e soprattutto capire quale ruolo potevamo avere noi come associazione. In quell’occasione abbiamo incontrato grande disponibilità, l’opuscolo informativo che utilizziamo per le nostre campagne d’informazione, è il frutto di quella collaborazione che ancora oggi continua.
Io credo di poter dire che in questi anni ci siamo caratterizzati per un atteggiamento di grande apertura e interesse verso tutto il mondo che gravita intorno alla raccolta del sangue cordonale. La nostra campagna d’informazione si è sempre avvalsa della collaborazione delle comunali avis e dei medici ginecologi che operano sul territorio. Siamo sempre riuscite a coinvolgere, nei nostri incontri, gli operatori dei vari punti nascita, appassionandoli alla difesa della donazione. Questa è stata per noi una grossa vittoria, perché è proprio l’indifferenza di tanti ginecologi ospedalieri, uno degli ostacoli alla donazione.
Quando cinque anni fa è iniziata la nostra sfida, c’era un clima di grande incertezza: i punti nascita erano accreditati ma non erano operativi. Tale circostanza ha reso difficile la comunicazione e molto rallentato il nostro impegno. Oggi la situazione è cambiata possiamo, con soddisfazione, rilevare due nuove circostanze ! La soluzione del problema trasporto, risolto dall’Avis provinciale di Catanzaro.
Maggiore disponibilità e collaborazione da parte degli operatori del settore. Superati gli impedimenti organizzativi dei centri accreditati, possiamo lavorare con maggiore impegno. I segnali di una forte mancanza d’informazione sono evidenti quanto l’espansione del ricorso al bancaggio autologo. Nell’ottica di migliorare i canali informativi della nostra organizzazione, lo scorso anno abbiamo inserito nel nostro organigramma, un “coordinamento” composto dalle rappresentanti delle Avis comunali della nostra provincia. Chi entra nel “coordinamento” ha un duplice ruolo:
- Ricevere e diffondere le informazioni che interessano l’associazione;
- Organizzare eventi assieme alla Gadco provinciale. I progetti da mettere in atto possono svilupparsi come segue: In ogni realtà territoriale, piccola o grande che sia, ci sono dei siti strategici su cui puntare per mettere in atto un’efficace campagna d’informazione:
Consultori, ,Corsi, prematrimoniali, Medici di base, Farmacie, Incontri informativi.
Le modalità di informazione possono consistere dalla semplice consegna degli opuscoli, all’iniziativa con personale qualificato. Promuovere la donazione del sangue cordonale, impedire che diventi merce su cui lucrare, un business, utile solo a chi specula, è il nostro obiettivo. Donare il sangue cordonale, è un gesto di civiltà e un contributo alla crescita di tutta la società.
Con il Decreto Dirigenziale del 23 sett. 2004 la Regione Calabria si è posta un obiettivo d’avanguardia nella ricerca biomedica, cioè l’utilizzazione delle cellule staminali del cordone ombelicale per strategie terapeutiche innovative in patologie difficilmente curabili a carattere degenerativo, attraverso l’istituzione della Banca cellule del cordone ombelicale presso l’Azienda Ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria.
Con altrettanta solerzia e lungimiranza il Direttivo dell’AVIS Provinciale di Reggio Calabria, il 21 dic. 2004 ha costituito un gruppo di donatrici avisine del cordone ombelicale.
Da allora è cominciata la storia della GADCO, associazione che si preoccupa di informare e formare donatrici di cellule staminali attraversa la donazione del sangue del cordone ombelicale all’atto del parto.
E proprio comprendendo la chiara verità a cui si appella il volontariato avisino, cioè l’amore verso la vita umana e attraverso il dono del sangue, che perseguiremo il nostro obiettivo solidale.
Quali sono quindi gli obiettivi della GADCO?
• Promuovere la donazione di sangue del cordone ombelicale per renderla possibile su tutto il territorio, informando le donatrici avisine sulle enorme potenzialità delle cellule staminali contenute nel sangue cordonale.
• Aumentare la probabilità di reperire un donatore compatibile di cellule staminali nelle malattie ematologiche
• Offrire la possibilità di cure innovative nelle malattie del muscolo cardiaco, dell’apparato scheletrico e alla Ricerca Biofarmaceutica.
COME AVVIENE IL PRELIEVO DEL SANGUE DI CORDONE OMBELICALE
E’ un’operazione semplice e rapida, che non procura alcun rischio e sofferenza al neonato, perché avviene quando il cordone è già stato reciso.
Il prelievo consiste nell’aspirare il sangue dal cordone ombelicale per poi raccoglierlo in una sacca sterile.
La sacca viene poi inviata alla Banca per analisi e la crioconservazione in speciali contenitori a 196° sotto zero.
Si può procedere alla raccolta di sangue placentare se:
• L’Ospedale o la Clinica hanno stipulato un accordo di collaborazione con la Banca
• Non sussistono criteri di esclusione alla donazione, rilevati dalla cartella clinica o dall’anamnesi raccolta della madre e del padre
• La madre ha sottoscritto il consenso informato
CRITERI DI ESCLUSIONE ASSOLUTI sono:
• Comportamenti a rischio noti per la diffusione di patologie trasmissibili con il sangue a carico della madre e/o del padre.
• Positività sierologica (HBsAg, anti-HCV, anti-HIV, TPHA, anti-HTLV I-II) nella madre e/o nel padre.
• Malattie genetiche della madre e/o del padre o nella famiglia
• Gestazione inferiore a 34 settimane
• Malformazioni congenite del neonato
• Rottura delle membrane >12 ore
• Febbre al parto >38° C
• Stress fetale
Sottoscrivendo il modulo di consenso informato la madre acconsente a:
• Raccolta di sangue placentare
• Bancaggio dell’unità di sangue placentare
• Utilizzo dell’unità per trapianto unrelated
• Esecuzione dei test sierologici
• Essere riconvocata per il ricontrollo dopo sei mesi
• Registrazione dei dati
La raccolta viene effettuata dalle ostetriche, dal personale medico del Centro o della Banca, dopo aver superato un periodo di training.
Nel caso di parto fisiologico la raccolta viene effettuata quando la placenta è in situ per trarre vantaggio dalle contrazioni uterine.
Nel caso di parto per taglio cesareo la raccolta viene effettuata dopo aver posizionato la placenta su un ripiano, con il cordone ombelicale pendente verso il basso.
Gli operatori devono eseguire la raccolta così come descritto nella procedura.
• L’Unità raccolta viene conservate in frigo fino al trasporto alla Banca.
• Il trasporto delle unità è a temperatura controllata (4°C).
• L’unità deve essere accompagnate da: modulo di consenso informato firmato dalla madre e dall’operatore che ha raccolto il consenso; dal modulo anamnestico firmato dalla madre e dall’operatore e dai prelievi della madre.
DALLA DONAZIONE DI SANGUE SI E’ PASSATI ALLA DONAZIONE DI CELLULE STAMINALI
DALLA CULTURA DELLA SOLIDARIETA’ SI PASSA ALLA
BIOSOLIDARIETA’ UMANA DOVE PROTAGOSTI RESTANO SEMPRE I DONATORI
Contatti:
Presidente: Gisella Cristofaro
Mail: gadco@avisprovincialecatanzaro.it